CAOS MAGISTRATURA: IL PM GIOVANNI FABRIZIO NARBONE, ACCUSATO DI NEGLIGENZA GRAVE, SOTTO GIUDIZIO CIVILE A L’AQUILA: CHIESTO UN PRIMO RISARCIMENTO DI 450.000 EURO

Un medico specilaista cita in giudizio civile il Pm Giovanni Fabrizio Narbone, accusato di negligenza grave, per un primo risarcimento di 450.000 euro. H intercettato più di 85.000 dati sensibili dell’ufficiale medico per l’apparente solo fine di fare una notifica, vietato dalla legge. La legge sulla privacy prevede che una persona possa essere intercettata solo al fine del perseguimento o alla repressione di un reato ma mai per effettuare una notificazione.

Il Gip di L’Aquila Guendalina Buccella”: il Pm Giovanni Fabrizio Narbone …ha violato la legge sulla privacy”. Il Presidente di Sezione del Tribunale di Termini Imerese Vittorio Alcamo: “…obiettivamente eccessivo l’impiego di un’auto civetta e 5 carabinieri per una mera e banale notifica”.

Macerata 15 luglio 2023. Guai seri e rischio di perdere il posto in magistratura per il nuovo Procuratore di Macerata ed ex Pubblico Ministero a Pesaro Giovanni Fabrizio Narbone, citato in giudizio civile dal medico difeso dagli Avvocati Debora Zagami e Alessandro Piermarini del foro di Roma, per” l’illecito trattamento dei dati personali dello specialista e la violazione della privacy e, conseguentemente, la responsabilità civile, ai sensi dell’art. 2 e ss della legge n. 117/1988 e s.m.i., del Magistrato, dott. Giovanni Fabrizio NARBONE nato in Ancona il 17.08.1962, in servizio, all’epoca dei fatti di causa, c/o la Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Pesaro,  per i comportamenti, atti e provvedimenti specificamente indicati nella narrativa del presente atto, costituenti colpa grave e, per l’effetto, condannare, ai sensi della legge n. 117/1988, la Presidenza del Consiglio dei Ministri della Repubblica  Italiana, in persona del Presidente del Consiglio dei Ministri pro-tempore, al risarcimento, in prevenzione al medico psichiatra di tutti i danni, patrimoniali e non patrimoniali subiti, nella misura di Euro 442.000,00" + almeno 100.000 euro per le espressioni diffamatoria usate contro il medico dal Pm Giovanni Fabrizio Narbone e dai suoi legali.

Una volta citato in giudizio civile dal Giudice di L’Aquila Baldovino De Sensi, il Pm Giovanni Fabrizio Narbone, difeso quale magistrato dall’Avvocatura Distrettuale dello Stato di L’Aquila, nelle persone di tale avvocato dello Stato Vincenzo Rossi , indifendibile e preoccupato per le conseguenze a cui andrà incontro e non fidandosi della avvocatura dello Stato, nomina quale intervenuto due avvocati personali, ex compagni di università di Macerata, gli Avvocati Alessandro Lucchetti e Francesca Paoletti del Foro di Ancona, marito e moglie.

Il Pm Giovanni Fabrizio Narbone e i suoi legali, Avvocati Vincenzo Rossi di L’Aquila, Alessandro Lucchetti e Francesca Paoletti, invece di pensare a difendersi, scrivono negli atti civili una serie di frasi infamanti e calunniose con un attacco ad personam contro il medico specialista. Per tale motivo gli avvocati Debora Zagami e Alessandro Piermarini chiedono al giudice civile di condannare sia il Pm Giovanni Fabrizio Narbone che gli Avvocati Vincenzo Rossi, alessandro Lucchetti e Francesca Paoletti per le diffamazioni scritte.

E’ da precisare che l’Avvocato Vicenzo Rossi del foro di L’Aquila e gli Avvocati Alessandro Lucchetti e Francesca Paoletti sono stati deferiti ai Consigli giudiziari con richiesta di radiazione dall’Albo degli Avvocati.

I fatti contestati al Pm Giovanni Fabrizio Narbone per negligenza grave, come si strapola dagli Atti depositati:

In data 23.10.2020, il dott. Giovanni Fabrizio NARBONE, nella sua qualità e funzione di Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Pesaro, titolare del procedimento penale n. 598/2020 Rgnr, in cui il prof. dott. Fonti rivestiva la qualità di indagato del reato di calunnia ipotizzato come consumato mediante denuncia presentata nell'anno 2016, emetteva l’avviso di conclusione delle indagini preliminari ex art. 415 bis c.p.p. Il dott. NARBONE, al fine di procedere alla notificazione all’indagato del suddetto avviso ex art. 415 bis c.p.p.

Il Pm Giovanni Fabrizio Narbone, invece di procedere alla notificazione in data 10.11.2020 emetteva quattro decreti + altri due al fine di acquisire i tabulati del traffico telefonico e telematico di quattro utenze telefoniche, nonché gli indirizzi IP Log di registrazione e accesso relativi a due caselle di posta elettronica  tutti asseritamente in uso al prof. dott. Fonti.

I dati personali del medico acquisiti e trattati illegalmente dal Pm Giovanni Fabrizio Narbone, ammontano a circa 88.514, per una notifica!

In data 18.05.2021 il medico veniva stato assolto con la formula “perché il fatto non sussiste” e il Presidente del Tribunale di Termini Imerese Vittorio Alcamo trasferiva gli atti alla competente Procura della Repubblica per fare luce sulle molteplici criticità evidenziate nel corpo della motivazione della sentenza , che recita testualmente:

" ... il materiale probatorio sia apparso esiguo e poco convergente ...  veniva organizzato un servizio che - obiettivamente - appare eccessivo per una mera notifica di un atto giudiziario ... il maresciallo più volte ha ribadito che l'unico atto che gli era stato delegato di compiere era appunto la notifica dell'avviso di conclusione indagini. Eppure risulta dimostrato in atti che per il compimento di una così banale e routinaria attività era stato impiegato un rilevante dispositivo composto dal comandante della Stazione e da altri cinque Carabinieri ... era stata anche impiegata una autovettura civetta ed un militare in borghese appostato in un luogo soprastante la villetta, circostanze obiettivamente poco usuali per una mera notifica ...

Nell procedimento penale iscritto al n. 1558/2021 Rgnr della Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di L’Aquila contro il Pm Giovanni Fabrizio Narbone , a seguito di opposizione alla richiesta di archiviazione - con l’ordinanza, il Giudice per le Indagini Preliminari dott.ssa Buccella scrive affermazioni del seguente tenore:

“… palese sproporzione degli strumenti utilizzati nella localizzazione del Fonti al solo fine ufficiale di procedere alla notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari nel p.p. 598/20 RGNR pendente a suo carico per il reato di cui all’art. 368 c.p. – condotte eventualmente rilevanti in sede disciplinare – ….. avendo il Pubblico Ministero disposto l’acquisizione di tabulati e file di log non già per l’accertamento o la repressione di un reato, bensì per localizzare l’indagato cui meramente notificare un avviso di conclusione delle indagini preliminari – e, quindi, in violazione del dettato legislativo di cui all’art. 132 d.lgs. 196 del 2003”.

La reale e malcelata finalità delle attività poste in essere dal dott. NARBONE, si legge, successivamente alla chiusura delle indagini, sono evidenti. La legge sulla privacy prevede che una persona possa essere intercettata solo al fine del perseguimento o alla repressione di un reato ma mai per effettuare una notificazione. invece il pm Giovanni Fabrizio Narbone, senza remore, intercetta il medico.

L'acquisizione dei dati personali del Prof Fonti è stata effettuata dal dott. NARBONE operando al di fuori delle finalità disciplinate dall’art. 2, comma 2, lett. D) del Regolamento UE 2016/679 (GDPR) e in aperta violazione dell’art. 132 del D.Lgs. 196/2003 (c.d. codice privacy) come esattamente rilevato anche dal Giudice per le Indagini Preliminari dott.ssa Buccella con il provvedimento di archiviazione del 23.04.2022: “… pur avendo il Pubblico Ministero disposto l’acquisizione di tabulati e file di log  non già per l’accertamento o la repressione di un reato, bensì per localizzare l’indagato cui meramente notificare un avviso di conclusione delle indagini preliminari – e, quindi, in violazione del dettato legislativo di cui all’art. 132 d.lgs. 196 del 2003….

L’illegittima acquisizione, utilizzazione e diffusione (le analisi dei dati svolte dagli Organi Inquirenti, Polizia Giudiziaria e Pubblico Ministero, costituiscono una forma di trattamento in piena regola) dei tabulati telefonici e telematici relativi a circa 11 mesi (dal 01.01.2020 al 10.11.2020) eseguita in palese violazione degli artt. 2, 15 e 16 Cost., dell’art. 8 CEDU, degli artt. 11 e 15 e 132 d.lgs. n. 196/2003 (codice privacy) e degli artt. 2043, 2050 e 2059 c.c., ha comportato il pervicace, invasivo e protratto monitoraggio dei luoghi e dei territori frequentati dal medico traducendosi in un non consentito controllo della libertà di circolazione del predetto (diritto fondamentale della persona umana garantito dalla Costituzione), cui deve conseguire - oltre alla inutilizzabilità dei dati raccolti - il risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali subiti dal predetto, anche ai sensi dell’art. 2059 c.c.

Sul punto i Giudici di Piazza Cavour hanno statuito: “Sussiste la responsabilità civile della p.a. per danni da lesione del diritto alla riservatezza quando la p.a. non si adoperi con tutte le misure necessarie ad evitare il danno, ovvero la diffusione di dati personali sensibili, poiché l'art. 18 l. n. 675/1996 il risarcimento del danno da illecito trattamento dei dati, soprattutto se sensibili, segue la disciplina dell'art. 2050 c.c. (v. Cass. Civ. sent. n. 9785/2015).

Dalla mera lettura dei decreti emessi dal dott. NARBONE ex art. 256 c.p.p. emerge per tabulas che l’illecito trattamento ha riguardato i dati telefonici e telematici relativi a 3 utenze telefoniche e 5 numeri IMEI in uso al dott. FONTI dal 01.01.2020 al 10.11.2020 (6.203 fogli PDF complessivamente trasmessi dalle compagnie telefoniche, per un totale di 88.514 dati personali) e - di fatto - ha comportato un illegittimo controllo dei luoghi in frequentati dal predetto (comprimendo inaccettabilmente il bene primario della libertà di movimento e circolazione) per il quale si chiede il risarcimento di tutti i danni patrimoniali e non patrimoniali quantificati in euro 442.000 euro + circa 100.000 euro contro il PM Giovanni Fabrizio Narbone e i propri Avvocati Vincenzo Rossi, Alessandro Lucchetti e Francesca Paoletti per diffamazione.

Per gli Avvocati del Narbone è stata chiesta la radiazione dall’Albo degli Avvocati.

A giudizio il Pm Giovanni Fabrizio Narbone per negligenza grave

Sopra e sotto Il Pm Giovanni Fabrizio Narbone a giudizio per risarcire più di 450.000 euro per negligenza grave

Accusa di Negligenza Grave per il Pm Giovanni Fabrizio Narbone
Denuncia e  Radiazione per Avvocato Alessandro Lucchetti

L’Avvocato Alessandro lucchetti, difensore isnieme alla moglie Francesca Paoletti del foro di Ancona, sotto accusa per diffamazione e richiesta di radiazione dall’Albo- Alessandro Lucchetti si è laureato a Macerata con Narbone.

Denuncia e  Radiazione per Avvocato Vincenzo Rossi

Il procuratore dello Stato di L’Aquila Vincenzo Rossi, difesnore obbliato del Narbone, sotto accusa per diffamazione e richiesta di radiazione dall’Albo

Denuncia e  Radiazione per Avvocato Francesca Paoletti

L’Avvocato Francesca Paoletti , difensore di Narbone, insieme al marito Alessandro Lucchetti del foro di Ancona, sotto accusa per diffamazione e richiesta di radiazione dall’Albo

Denunciata Agente Maria Cristina Armini

L’agente di polizia Maria Cristina Armini di Pesaro sotto accusa alla Procura di Ancona per accesso abusivo ai dati informatici e violazione della privacy.